sabato 28 agosto 2010

Il mio nuovo blog

Il mio nuovo blog è :

http://lelzeviro.wordpress.com

Se volete farci un salto sarete i benvenuti!

Un sincero augurio di Buona fortuna a tutti voi.
Addio, anzi...
arrivederci!

vostro
Maverick

sabato 15 maggio 2010

Esiste l'elisir di lunga vita? (assignment 6)

Cronologicamente molto lontana, durante la giovinezza la si nota appena: sì la si conosce, ma di nome e poco ce ne curiamo; quasi come un conoscente antipatico a cui mai, se proprio non costretti, rivolgiamo un buongiorno.
In fondo viviamo incosciamente la nostra bell'età più o meno alla stregua di esseri immortali.
Ma talora capita per un attimo -magari quando si è soli, una notte qualunque, nel buio del proprio letto- sentirsi piombare d'improvviso la viva, visceralmente sentita consapevolezza che anche noi presto o tardi la incontreremo: la morte. E allora ecco che ci pervade la paura, e poi subito dopo un profondo senso di ingiustizia verso il proprio amaro destino che culmina infine in una blasfema imprecazione interiore: Perchè mai Dio non ci hai fatto immortali?

E quindi poi è inevitabile che quando compare qualcosa che sembra prometterci una vita eterna (una religione, una pietra filosofale o una cura miracolosa..) non possiamo che drizzare le antenne e dare soddisfazione alla nostra avida curiosità. Così ho fatto io.
Però non essendo prete, nè mago ma soltanto un semplice studente di medicina quel "qualcosa" mi pareva di averlo trovato in una piccola, poco poetica molecolina: la telomerasi.
Ne avevo già sentito parlare prima, poi abbiamo intrapreso l'argomento anche a biochimica e ne sono rimasto colpito. Cos'è la telomerasi?
Prima spieghiamo cosa sono i telomeri.
In parole povere i telomeri sono i pezzettini finali dei cromosomi, fatti da un gran numero di basi ripetute. Essi non codificano per alcuna proteina ma sono molto importanti. Infatti ad ogni duplicazione del Dna (cioè ogni volta che si duplica la cellula) i cromosomi perdono un pezzettino: se perdessero Dna significativo sarebbero guai, perdendo invece un po' di "inutile" telomero non succede nulla. Solo che dopo un certo numero di divisioni cellulari (circa 50) il telomero non basta più, il Dna si compromette e la cellula muore.
La cosa davvero affascinante è che (scientificamente provato) l'accorciamento del telomero è associato all'invecchiamento della cellula e dell'intero organismo.
In termini spiccioli: più corti hai i telomeri, più vecchio sei.
Esiste qualcosa per non farli accorciare? Sì, ecco che entra in gioco la telomerasi.
La telomerasi è un simpatico enzima in grado di ricostruire ogni volta il pezzettino perduto, impedendo al telomero di accorciarsi e salvando la cellula dall'inesorabile destino che la attenderebbe dopo poche duplicazioni.
Però l'uomo ha le telomerasi solo nei gameti e nelle cellule staminali, quindi tutte le altre cellule non possono che, duplicandosi, invecchiare.
E allora - pensavo- eccolo l'elisir di lunga vita dei tempi moderni! Eccola l'introvabile pietra filosofale ambita dai più grandi maghi e alchimisti di tutti i tempi, dal leggendario Paracelso al letterario Voldemort.
Basterà assumere ogni giorno un po' di questo elisir di telomerasi oppure farla produrre direttamente ai geni di tutte le nostre cellule e invecchieremo molto lentamente...ancora aitanti ragazzi a cinquant'anni, in piena età adulta festeggeremo con figli, nipoti e bisnipoti il nostro centenario e, andati in pensione soffiando centocinquanta candeline, ci godremo la nostra meritata vecchiaia fino ai duecento e più.
Troppo semplice si dirà...vero, anche se non così lontano dalla realtà, in fondo.
Per capirci meglio e approfondire l'argomento ho sfruttato pubmed, una banca dati on line gratis che contiene una miriade di articoli medici e scientifici, scritti perlopiù in inglese.
Dopo un po' di difficoltà vista la gran quantità di articoli riguardanti i telomeri ho scoperto un articolo interessante: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15122256
L'articolo è scritto da biologi coreani che hanno effettuato studi sul verme Caenorhabditis elegans riguardanti la lunghezza dei telomeri. Hanno allungato i telomeri di alcuni vermi e analizzato la loro longevità rispetto a vermi non modificati. I primi vivevano di più di circa un 20 %. Inoltre curiosamente nell'articolo c'è scritto anche che questi vermi "dai lunghi telomeri" avevano sviluppato anche una maggiore resistenza al calore.
Dunque se l'effetto su di noi fosse lo stesso dei vermi, acquisteremmo non solo la longevità ma anche dei superpoteri in grado di renderci pluricentenari uomini "salamandra".
A parte gli scherzi, ho continuato la ricerca su pubmed e ho scovato altre interessanti prospettive nell'articolo seguente:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15974874
Da studi epidemiologici e genetici sembra che gli individui con telomeri più corti della media abbiano maggior rischio di morire per malattie cardiache, apoplessia o infezioni e che individui con stress cronici a lungo termine o infezioni abbiano un accorciamento accelerato dei telomeri. L'articolo ipotizza che l'attivazione della telomerasi possa risultare utile nel trattamento delle malattie associate con la perdita dei telomeri.

Tuttavia non tutto è oro quel che luccica.
Come si spiega che il nostro organismo, frutto di raffinatissima evoluzione, non prevenga (almeno nella maggioranza delle cellule) il deleterio accorciamento dei telomeri? Si spiega col fatto che l'accorciamento dei telomeri non è così deleterio come sembra. Infatti come è spiegato nell'articolo http://www.nature.com/embor/journal/v9/n3/full/embor200812.html
l'accorciamento dei telomeri e la morte dopo un certo tempo della cellule le rende meno vulnerabili al rischio di tumore. Se invece usassimo telomerasi per non far accorciare i telomeri, le cellule non morirebbero ma sarebbero più soggette a tumore.
Sarebbe per questo che gli organismi più grossi(come noi) che hanno maggiore possibilità di contrarre tumore perchè hanno più cellule, inibiscono la telomerasi e sacrificano un po' di longevità per prevenire il rischio di cancro.
Mentre i piccoli animali (es. topi) hanno attiva la telomerasi in molti tipi di cellule e riescono ad essere relativamente più longevi con il costo di diventare più vulnerabili al tumore.
Ecco dunque il lato maligno della potente magia della telomerasi. Purtroppo il sogno di longevità, almeno per adesso, si è sciolto come neve al primo sole.
Ora come ora non mi resta che tornare a cercare la pietra, nei meandri della scienza o nelle visioni della fantascienza, in qualunque formula alchemica o molecolina essa si diverta ad infrattarsi...
Maverick

venerdì 7 maggio 2010

Delicious & Twitter

Dopo un periodo di pausa dal blog, causa esame di anatomia, riprendo un po' la mano con l'informatica, iscrivendomi a Delicious e Twitter.
I miei bookmarks su Delicious li trovate digitando
http://delicious.com/miglino.enrico
Molto utile Delicious, soprattutto per chi come me è un nomade che peregrina da un computer ad un altro: ti permette di avere i tuoi preferiti sempre a portata di click.
Poi, rifiutando a priori l'odiato Facebook, mi sono iscritto a Twitter che mi pare molto meglio, meno invadente e meno dispendioso di tempo. Unica pecca è che il servizio a volte non è disponibile perchè "is over capacity", ci sono troppi tweets: non sono riuscito ancora a modificare il mio profilo.
Comunque il mio account è Enrico_Miglino, potete accedervi facilmente da questo stesso blog: ho messo il widget a lato.
Mi ha sorpeso che diversi personaggi noti, del giornalismo e della politica, come ad esempio Padellaro, direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, Beppe Grillo, Pierluigi Bersani scrivano su Twitter. Interessante leggere cosa fanno, i loro pensieri estemporanei. Mi piace Twitter anche per la sintesi a cui ti obbligano i tweets: devi limitarti a 140 parole. Mi sono sempre piaciuti gli aforismi, gli epigrammi di Catullo e di Marziale. Ho sempre amato dello scrittore l' abilità artigiana nell'intagliare sapientemente le frasi, scolpendo sulla carta la forma perfetta delle idee. Ho sempre amato dello scrivere il labor limae lento e soddisfacente che lascia intatte infine le uniche giuste parole.

domenica 4 aprile 2010

diLEGAno!

"A grande richiesta" ecco il post sulle elezioni regionali scorse.

Il Lunedì mattina scambiando qualche battuta scanzonata col mio "compagno di banco" di università, convinto berlusconiano, mi era scappato: "Vedrai che prenderete una bella rimballata". Lui, di altro parere, si beffava di me ululando: "Anche la Toscana sarà azzurra! Toscana azzurra!"
Lunedì notte, alla fine degli spogli elettorali, era chiaro che avevamo sbagliato entrambi anche se era lui a pregustarsi l'indomani mattina quando puntualmente mi avrebbe accolto con un gran sorriso sardonico, sottoponendomi ad una raffica di battute sulla magra prova sinistrorsa che ho accettato sorridendo di buon grado.
Ma ha vinto davvero il Cav?
Come sempre, a sentire i politici, tutti hanno vinto. Berlusconi ha vinto perchè il centrodestra ha strappato quattro regioni al centrosinistra. Bersani "non canta vittoria ma non ha neanche perso" perchè ha vinto la maggioranza delle regioni in palio: 7 a 6. Di Pietro e Casini sono contenti perchè hanno tenuto i loro ottimi risultati precedenti.
Ma in realtà è la Lega l'unica a potersi elevare a vera trionfatrice delle elezioni. Ha conquistato il governo di metà Padania, sul filo di lana in Piemonte ma straripando in Veneto, dove ha superato anche il Pdl di 10 punti percentuali (35%!). Ha sfiorato il sorpasso sul Pdl in Lombardia e ha rafforzato la sua colonizzazione sub Padum nelle inespugnabili lande rosse: rubando molti voti operai in Emilia (13%!), consolidandosi in Toscana ed espandendosi fino in Umbria e nelle Marche. Ormai lambisce le porte della Terronia, dove presto o tardi paradossalmente potrebbe persino andare a cercare altri voti. Chissà che non li trovi.
L'exploit della Lega si spiega con il suo radicamento nel territorio, con il suo linguaggio semplice (a volte volgare) ma diretto, con l'estremo pragmatismo. Se un operaio va da un politico della Lega perchè è disoccupato e gli chiede una soluzione, il leghista gli dice che è colpa degli immigrati che tolgono lavoro e che ci penserà la Lega a mandarli via. E l'operaio con buone probabilità ci crede.
Se l'operaio va poi da un esponente della sinistra e gli chiede perchè non ha un lavoro e perchè ce l'hanno invece molti immigrati, il politico gli comincerà a parlare dei flussi migratori, della povertà nel mondo, del capitalismo malato ma non darà soluzioni vere. E l'operaio che ha sempre votato rosso, comincerà ad apprezzare il verde.
Ma non è solo questo. La Lega ha avuto l'intelligenza nel corso degli anni di mutare forma per seguire le viscere del popolo, interpretandone le esigenze ma soprattutto le paure.
Sono quelli che prima erano secessionisti ora solo federalisti. L'odio contro i terroni non scomparso è stato diretto verso nemici più pericolosi, condivisi : gli immigrati.
Sono quelli che prima paganeggianti veneravano il Dio Po con tanto di rito sacro dell'ampolla, ma ora ultracattolici, strenui oppisitori della pillola abortiva RU486, difendono a spada tratta la vita. Un po' meno quella di migliaia di disperati, magari in cerca di asilo politico, che rimandati indietro dalle coste italiane, muoiono nel deserto del Sahara dopo essere stati abbandonati al confine dalle autorità libiche. Quelli che comunque "non siamo mai stati razzisti".
Quelli che prima "abbiamo 300mila uomini pronti con i fucili sempre caldi" e ora sono solo un gruppo di bravi ragazzi guidati da un vecchio saggio.
Bravi, tosti e moderati: chi offre di più?
Invece il cavaliere, checchè ne dica, non ha vinto. Rispetto alle elezioni europee non certo brillanti il Pdl ha perso 3 milioni e mezzo di voti (anche se mancano quelli di Roma). Questo calo è stato mascherato dal trionfo della Lega e la coalizione nel complesso è andata bene. Sono riusciti a strappare 4 regioni alla sinistra ma non ci si deve dimenticare che le elezioni regionali precedenti furono svolte nel momento di minor consenso di Berlusconi: dopo poco sarebbe stato battuto da Prodi. E la sinistra volava.
Ora invece è il Pd il vero sconfitto.
Il Partito democratico è agonizzante, non riesce ad uscire dallo stato comatoso in cui entrato durante il tramonto di Veltroni alla guida del Pd. Già...il bisfrattato Walter alle elezioni politiche era riuscito a fare bella figura, a prendere un 33% di voti, un voto su tre degli italiani era per il Pd. E ciò nonostante si fosse appena usciti dal disastroso governo Prodi. Aveva fatto tutto bene Walter, aveva tolto di mezzo quella baraonda di partitini politici dell'Unione che aveva reso insostenibile l'azione di governo del buon Romano. Aveva carisma, sembrava essere in grado davvero di far nascere il nuovo grande partito riformista in Italia. Invece poi fu dilaniato anche lui dalle liti di partito, dagli uomini di D'Alema che volevano il potere. E Bersani l'ha avuto. Bersani è stato un buon ministro, uno pragmatico, come i leghisti. Ma non vale niente come leader, non è in grado di trascinare folle, di disegnare un sogno da seguire. Niente di più lontano da quell'Obama italiano che servirebbe per far resuscitare il partito e battere una volta per tutte Berlusconi. Si prospettano tre anni foschi per chi non sta col Berlusca ed ho paura che ne seguiranno altri 5.
Chi sarà l'avversario di Berlusconi alle prossime politiche? Non lo so, non credo Bersani posso vincerle. Un'idea ce l'ho.
E ' Nichi Vendola, l'uomo che è riuscito a battere la nomenclatura del Pd in Puglia, a battere D'Alema nella sua Gallipoli alle primarie e soprattutto a portare a casa l'unico vero successo di queste regionali: la Puglia. Lui omosessuale, con un po' di lisca eppure poeticamente carismatico, gran trascinatore. Sembra avere delle buone idee: ha capito ad esempio che l'energia alternativa (non l'ecologia del no) è una strada che la sinistra può battere molto(Obama docet). Grazie a Vendola la Puglia è diventata la regione con più pannelli solari in Italia.
Non sarebbe male se Vendola scalasse la piramide del Pd, diventandone leader. Il suo partito, Sinistra ecologia e libertà, dovrebbe sciogliersi nel Pd. Lui dice che è il Pd che dovrebbe sciogliersi nel suo partito...
Eh sì...cari lettori di sinistra, smarriti, disillusi, la strada è ancora molto lunga.
Buona fortuna,
Maverick

venerdì 26 marzo 2010

Tutta colpa di un panino. Ahi!

Il Corriere della Sera intervista a caldo Alfredo Milioni, rappresentante liste pdl nel Lazio , presunto colpevole del "fattaccio" della presentazione delle liste

Giornalista:- Un guaio...
Milioni :- no, no...mi creda, di più molto di più: un disastro, una tragedia...e mannaggia a me, mannaggia...
Giornalista:- allora..allora è andato fuori per apportare qualche "modifica" alla documentazione?
Milioni:- Modificare lei dice...
Giornalista:- Per aggiungere, cancellare qualche nome...
Milioni:- Beh...
Giornalista:- Sì o no?
Milioni:- No, questo no
Giornalista:- Sicuro? Dica la verità..
Milioni:-Lo giuro, lo giuro! Non volevo apportare modifiche. Mi deve credere capito?
Giornalista:- Va bene, stia calmo. Questo però significa che è andato davvero a mangiarsi un panino?
Milioni:- Sì, ecco sì. Sono andato a mangiarmi un panino... Non mi pare grave, no?
Giornalista:- Quindi è vero: lei ha lasciato l'aula per andare al bar.
Milioni:-Io? A mangiare?
Giornalista:- In conferenza stampa la Polverini ha dato una ricostruzione dei fatti un po' diversa..
Milioni:-No, cioè..Io a mangiare, ma chi l'ha detto?
Giornalista:-Lo ha detto lei, adesso!
Milioni:- macchè, senta, io sono molto confuso...


Tutta la confusa storia della consegna delle liste e firme del Pdl nel Lazio parrebbe iniziare da un unico subdolo colpevole, terribilmente gustoso:
un panino.
Ma andiamo con ordine. Molti di voi sanno già più o meno di cosa sto parlando, avendolo sentito dire in Tv, letto su giornali etc.
Cos'è successo?
In sintesi: dopo una serie di "sfortunati" e confusi eventi che tra breve mi accingo a spiegare, il maggior partito italiano, il Popolo della Libertà, non è riuscito a consegnare le liste e le firme necessarie per partecipare alle elezioni regionali del Lazio.

Quindi i laziali non troveranno sulle proprie schede elettorali il simbolo del partito di Berlusconi e dovranno votare altre liste della coalizione del centrodestra, guidata dalla Polverini. E tutto ciò è accaduto nonostante i fidi uomini del cavaliere le abbiamo tentate proprio tutte per uscire dal pasticcio: i ricorsi, i controricorsi, i decreti interpretativi non hanno potuto niente. Lunedì sera sapremo quanto questo avrà svantaggiato il centrodestra.
Ma di chi è la colpa?
Strano ma vero inizialmente tutti i politici e giornali, sia di sinistra che di destra, incolpavano semplicemente la cialtroneria dei rappresentanti del Pdl che non erano stati nemmeno in grado di consegnare dei documenti ad un tribunale.
Un ministro del governo, Rotondi, definiva gli uomini del pdl una "banda di incapaci".
Bossi rincarava la dose: "Sono dilettanti allo sbaraglio."
Ma anche i giornali di destra non erano da meno. Belpietro su Libero titolava a a caratteri cubitali: "Pdl= Polli delle libertà, per non dire pirla".
Feltri caustico sul Giornale: "Quelli di Roma non sono capaci neanche di presentare in tempo utile le liste elettorali e vanno messi sotto osservazione in attesa di passare al trattamento sanitario obbligatorio" e ancora «Mi segnalano che la Polverini si aggira sconvolta per Roma mormorando frasi sconnesse in un linguaggio oscuro di ceppo probabilmente non indoeuropeo."
Sentiamo il racconto esilarante di Travaglio sulla faccenda.




Berlusconi all'inizio - a detta dei fedelissimi - era sconcertato anche lui.
Una vocina infida cominciava forse ad aleggiare nelle menti degli elettori di centrodestra: Ma se non sanno presentare le liste, saranno in grado di governare una regione?
Il cavaliere capisce il rischio, non può permettersi di perdere voti in vista delle elezioni.
Allora ascolta la versione dei suoi, cambia idea sui fatti e dà il contrordine: la colpa di tutto è dei radicali che hanno impedito la consegna e delle toghe rosse che hanno mandato via i rappresentanti del Pdl, senza accettare le liste.
Ovviamente tutti i politici e giornalisti di destra si accodano in poco tempo alla versione del Premier. Feltri riesce persino a scovare nell'ufficio del giudice Anna Argento, uno dei due che ha escluso le liste Pdl un poster di Che Guevara (appoggiato sulla parete, a testa all'ingiù). Il giudice dice di ignorare assolutamente l'esistenza del poster e che non avrebbe comunque influito sulle sue decisioni.
Ecco la ricostruzione di Berlusconi.




Come sempre sembrano esserci due verità: cerchiamo di fare chiarezza. Questa ricostruzione si basa solo su fatti certi, tratti da testimonianze, video e resoconti di giornali.

Alfredo Milioni era uno dei due rappresentati che dovevano depositare le liste pdl e le firme necessarie al Tribunale di Roma. L'altro rappresentante è Giorgio Polesi.
I rappresentanti del Pdl giungono all’ufficio elettorale, o meglio, vengono schedati all’ingresso, alle ore 11,25. Milioni e Polese hanno con loro le firme (in una scatola) e la documentazione utile.
35 minuti dopo, alle 12, Milioni e Polesi si trovano nella zona rossa (quella dove devono stare i rappresentanti con le liste e le firme) hanno superato la linea di delimitazione, ed hanno raggiunto gli altri rappresentanti di lista.
Alle 12,20 Alfredo Milioni, però, si allontana portando con sé la lista dei candidati. Perché? Milioni corre il primo rischio: sia la sua presenza quanto la documentazione devono trovarsi nel corridoio (o saletta) di attesa.
Polesi, tuttavia, resta nel corridoio di attesa, ma a un certo punto si allontana. L’ora del suo allontanamento non è nota. Polesi però lascia la scatola con le firme nel corridoio, appoggiandola alla parete. Perché si allontana? Indubbiamente i rischi aumentano e Polesi dovrebbe saperlo. E’ possibile che abbia voluto richiamare dentro Milioni, del quale non ha avuto notizia dopo l’uscita.
Alle 12,35 Milioni è ancora fuori. Spiegherà il perdurare di questo allontanamento con la voglia di mangiare un panino, ma questa versione verrà successivamente modificata.
C’è una voce, insistente, ma non provata, che all’esterno degli uffici abbia avuto intensi contatti telefonici. Il sospetto è che gli sia stato chiesto in questo lasso di tempo di effettuare delle modifiche alla lista, per rispettare i difficili equilibri tra uomini ex di An e uomini ex Forza Italia. Impossibile accertare che ciò sia effettivamente avvenuto e che siano state apportate le modifiche di cui si sospetta.
Tuttavia su internet circola un video, registrato dal videofonino di un esponente radicale che sembra confermarlo: un uomo che dovrebbe essere Milioni, rovista in uno scatolone (quello delle liste?).



Ma torniamo alla ricostruzione.
Per quanto tempo Polesi e Milioni si sono allontanati dagli ambienti formali dell’attesa? Non abbiamo riscontri certi. Sappiamo che quando rientrano i due rappresentanti di lista vengono contestati e che, in particolare, il radicale Diego Sabatinelli e il socialista Atlantide Di Tommaso, si sdraiano a terra per ostacolare il loro accesso.
Ci sono i carabinieri presenti e l’ostacolo rappresentato dal socialista e dal radicale non sembra invalicabile. Di sicuro il ritorno di Milioni e Polesi provoca subbuglio, suscita proteste, tanto che alle 12,55, avendo ascoltato il clamore, il giudice Maurizio Durante esce dall’aula per sapere che cosa stia succedendo. Qualche minuto dopo stabilisce che quanti si trovano all’interno della zona rossa possono consegnare la documentazione, agli altri non è consentito. Siccome Milioni e Polesi non hanno raggiunto l’area stabilita, non possono consegnare la documentazione e le firme.


Spero di aver fatto un po' di chiarezza.
Io personalmente avrei preferito che, nonostante tutto, la lista Pdl potesse essere ammessa alle elezioni del Lazio. Perchè in ogni caso negare la possibilità di votare un partito, peraltro il più grande in termini di votanti, non mi sembra cosa buona. Ma la legge è la legge...e "dovrebbe" essere uguale per tutti.
Il comportamento dei rappresentanti del Pdl, checchè ne dica Berlusconi, rimane molto discutibile: non si capisce perchè entrambi abbiano dovuto assentarsi dalla "zona rossa", anche se non per molto. Le vie sono due: o sono stati estremamente sprovveduti e ingenui, oppure stavano davvero rimaneggiando gli uomini da mettere in lista. A destare sospetti si aggiungono anche l'imbarazzante intervista a Milioni e il video mostrato.
In entrambi i casi il Pdl non ne esce bene: riuscirà a superare l'impasse politica e a vincere nel Lazio? Perderà voti anche a livello nazionale, intaccando l'inattaccabile consenso del Premier?
Lo sapremo non nella prossima puntata ma Lunedì, dopo le elezioni.
Infine esorto tutti comunque ad andare a votare, perchè l'astensione è un brutto malanno della democrazia. Per qualunque partito, ma votate.
Magari, se avete un briciolo di tempo, votate anche nel mio sondaggio: così vediamo se ci azzecca.
Alla prossima,
Maverick

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